Runequest 2 è un gioco di ruolo con ambientazione fantasy pubblicato in Italia dall’Asterion (nel 2015 acquisito poi da Asmodee) nel 2010 che ripropone la versione classica del 1978 in chiave aggiornata e rivisitata. Nel manuale di base troverete il sistema di gioco e tutto il necessario per poter iniziare le vostre avventure, ma andiamo con ordine.
Creazione del personaggio
La prima cosa da fare sarà creare i personaggi che formeranno il party, ovvero il gruppo che affronterà l’avventura. Ogni personaggio giocante che viene creato ha una serie di statistiche: forza, costituzione, destrezza, volontà, intelligenza, carisma e infine la taglia, che determina la massa corporea del personaggio e quindi il modo in cui esso reagisce a colpi o oggetti contundenti. Per determinare gli altri valori del personaggio, quali Punti Ferita, Iniziativa, Abilità, Conoscenze, capacità di lanciare incantesimi e attitudine a combattere si utilizzano proprio le statistiche sopra indicate sommandole tra loro o raddoppiandone il singolo valore.
Le Statistiche sono un elemento importantissimo: se per qualsiasi motivo una di esse scende a 0 il personaggio rischia di essere reso inutilizzabile o addirittura morire. La vera novità che viene introdotta però da questa seconda edizione è la presenza dei Punti Eroe. Quest’ultimi vengono distribuiti dal Master nella fase di creazione dei personaggi, ma si possono ottenere anche durante le sessioni di gioco.
Di solito infatti quando si conclude ogni avventura i giocatori ottengono questi punti e il Master può decidere di aumentare o diminuire quelli destinati ad ogni singolo giocatore a seconda di come si è comportato in partita. Possono quindi essere un premio per aver ben giocato oppure una punizione quando ci si discosta troppo dalla natura stessa del personaggio. I punti eroe potranno poi essere utilizzati in vario modo dai giocatori per ottenere un aiuto, come una sorta di intervento divino.
Usare i punti eroe
Un personaggio potrà spendere un punto eroe per diminuire la gravità di una ferita, ed evitare quindi di morire; potrà richiedere una ispirazione eroica, ossia ottenere dal master un indizio su come proseguire se il party si trova bloccato (come rivelare per caso un passaggio segreto) oppure ottenere una azione di combattimento aggiuntiva o far ripetere a se stesso o ad un nemico una prova di lancio di dadi come tentativo disperato per ribaltare le sorti di un combattimento sfortunato. Inoltre, accumulato un certo numero di punti eroe, si potranno acquistare abilità eroiche e capacità soprannaturali, passive o attive che daranno notevoli bonus durante il gioco.
Il sistema di gioco
Per vivere l’avventura, superare gli ostacoli che vi troverete di fronte e sconfiggere i nemici vi serviranno i vostri fedeli dadi. Nel caso specifico si tratterà di due dadi a 10 facce (D10). Come accennato sopra, ogni vostra abilità o stile di combattimento è espressa tramite un valore percentuale, derivante a sua volta dalle vostre Statistiche di base. Affinché una prova possa considerarsi superata è necessario che il lancio dei dadi dia un valore pari o inferiore al punteggio percentuale dell’abilità. Nel combattimento, in particolare, oltre al lancio dei D10 per colpire il nemico e determinarne il danno si dovrà tirare anche un D20 per individuare la parte del corpo colpita.
Vivere o morire
Quando i Punti ferita di una specifica parte del corpo vanno a 0 essa diventa inutilizzabile: quindi se si tratta di un braccio e il personaggio impugna un’arma è come se quest’ultimo la facesse cadere; se invece viene colpita la testa il personaggio va temporaneamente Ko. Inoltre se la zona del corpo subisce un danno pari alla salute iniziale ma in negativo (quindi da 8 va a -8), l’eroe si considera mutilato. In questo caso niente paura, se non si tratta della testa o del busto si potrà farla ricrescere con la magia. Oltre al lancio dei dadi si può utilizzare una abilità per incrementarne temporaneamente un’altra. Ad esempio si potrebbe sfruttare una conoscenza in erboristeria per dare un bonus alla prova di guarigione che si sta affrontando.
Alla battaglia!
La parte più ricca di Runequest 2 è senza dubbio il combattimento. Quest’ultimo è strutturato in turni a sua volta suddivisi in round nei quali i partecipanti possono spendere una delle loro azioni di combattimento. Il turno termina quando tutti esauriscono le azioni di combattimento, a quel punto si recuperano le azioni spese e si inizia un altro turno. Tenere conto dei round è importante poiché gli effetti delle magie e l’uso di alcuni oggetti hanno una durata limitata. Combattere in Runequest 2 richiede attenzione e strategia. Il sistema di combattimento considera molti fattori in gioco come, ad esempio, il tipo di terreno sul quale si sta combattendo oppure l’efficacia del proprio equipaggiamento nell’ambiente circostante.
Armi
Ogni arma ha una serie di fattori tra cui i punti ferita, che ne determinano la resistenza , la portata , il tempo di ricarica e la grandezza dell’arma, che la rende più o meno adatta in alcune situazioni. Ad esempio una balestra richiede di spendere diverse azioni di combattimento per essere ricaricata e un’ulteriore azione per poter lanciare il quadrello; un’arma ad asta può tenere lontano i nemici (che non potranno colpire il personaggio a meno che non riescano a superare la sua difesa) infine un corto pugnale può essere utilizzato da distanza estremamente ridotta e impedire al nemico di difendersi.
Manovre di combattimento
Altra novità in Runequest 2 sono le cosiddette manovre di combattimento. Queste rappresentano azioni extra che si attivano soddisfacendo determinate condizioni e con specifiche armi, rendendo il combattimento ancora più vario. Le manovre non rappresentano semplici danni aggiuntivi ma una serie di fattori che possono far concludere anticipatamente il combattimento, come tentare di far cadere l’avversario o danneggiare la sua arma. Un personaggio munito di una frusta può, se rispetta le condizioni, utilizzare la manovra “intralciare” per bloccare il braccio armato del rivale e impedirgli di usare l’arma che impugna, rendendolo così un facile bersaglio per i suoi compagni.
Sei un mago…ma di che tipo?
Oltre a un ricco sistema di combattimento Runequest 2 presenta ben 4 tipologie di magie profondamente diverse tra loro: magia comune, divina, spiritica e stregoneria. Ogni arte magica ha diversi tipi di incantesimi e diverse tipologie di lancio, potenziamento e modalità di acquisizione, così da permettere ai personaggi incantatori di agire come meglio credono e differenziarsi gli uni dagli altri. Ogni incantesimo si caratterizza per potenza, durata, area di interesse e altro ancora.
Come per il combattimento anche per il lancio di una magia si deve superare inizialmente una prova attraverso il tiro dei dadi percentuali. Le diverse classi magiche hanno una caratterizzazione molto marcata e specifiche peculiarità. La stregoneria utilizza la manipolazione che, a seconda del punteggio dell’abilità, da al personaggio la capacità di aumentare la durata o la potenza della magia: l’incantesimo del dardo di ghiaccio potrà quindi avere una gittata maggiore in modo da colpire un nemico in fuga. Nel momento in cui si diviene fedeli ad un culto si ottiene la magia divina.
Aumentando di rango attraverso la devozione alla divinità e al contributo al culto stesso aumenterà la potenza e gli effetti aggiuntivi dei propri incantesimi. I maghi spiritici invece hanno la capacità di catturare gli spiriti primordiali e di evocarli poi in battaglia per farli combattere al loro fianco. Per chi non vuole utilizzare queste arti magiche le cui regole non sono proprio immediate da capire, si può sempre ripiegare sulla magia comune, non meno potente delle altre, ma di più facile comprensione e utilizzo.
Dadi e matite…o non ancora?
Il manuale è ricco di altre informazioni e fornisce regole molto dettagliate sulle tante meccaniche presenti nel gioco, però non fa alcun riferimento alle classi dei personaggi, che dovrete inventare secondo i vostri gusti e preferenze, ed inoltre vengono fornite solo vaghe informazioni sull’ambientazione del gioco. In tutto il manuale infatti si parla sporadicamente di Glorantha, il mondo del primo Runequest, descritto per la prima volta da Greg Stafford nel 1966 e utilizzato come base per molti altri giochi fantasy.
Impressioni finali
Se da una parte queste carenze rendono Runequest 2 abbastanza ostico per i neofiti, dall’altra consentono a un master con buone capacità di scrittura di sfruttare al meglio la propria immaginazione per creare avventure originali ambientate in mondi unici. Per evitare però di trasformare ogni sessione di gioco in una serie di discussioni tra giocatori e master sarebbe meglio lavorare di gruppo e decidere tutti insieme il tipo di ambientazione: ciò porterà via parecchio tempo ma la soddisfazione di giocare a qualcosa che avrete creato voi vi ripagherà di ogni fatica. Per chi, invece, non vuole rischiare ci sono numerosi manuali con altre ambientazioni pronte per essere esplorate e vissute.
Personalmente inoltre ritengo che la quantità di regole in gioco non si adatti a tutte le ambientazioni possibili. Si possono, ed è quello che consiglio vivamente, togliere o modificare alcune regole, come ad esempio quelle su alcune magie, che appesantiscono un po’ troppo il gameplay. In conclusione Runequest 2 porta sul tavolo un gioco di ruolo dalle regole ricercate adatto soprattutto per giocatori esperti rappresentando invece una buona sfida per quelli meno pratici. Runequest 2 può trasformarsi in una serie di avventure indimenticabili o in un gioco noioso: il segreto secondo me sta nell’essere flessibili cercando di adattare le numerose regole al gruppo di gioco.
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