Questa intervista, anzi, questa chiacchierata nasce al termine di una classica serata in Tana, qualche tempo fa. Avevamo terminato da non molto di giocare e BoonLake, l’ultima fatica dell’eclettico Pfister e ci stavamo scambiando le solite impressioni di fine partita. Insieme al buon Daniele Chiani e al sottoscritto c’era anche David Sugoni. La voglia di rimettere tutto nella scatola sinceramente era poca e, ripensandoci ora, ci fosse stata una bottiglia di Ron Zacapa e qualche Cohiba la serata sarebbe finita tra nuvole di fumo denso e qualche buon bicchiere di rum…

Sarà stata l’ora tarda, la stanchezza di una giornata lavorativa e di una serata ludica piena e soddisfacente oppure semplicemente la voglia di conoscere qualcosa in più della nostra amata associazione che, quasi senza senza volerlo, mi sono ritrovato a fare alcune domande a Dave, memoria storica della nostra associazione…

Solo pochi giorni fa mi sono deciso a rielaborare il tutto e a trasformare quegli “appunti” virtuali in una sorta di intervista.

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[…] ma insomma, come nasce la Jo.In, chi eravate inizialmente?

L’associazione nasce nell’aprile del 2013. Rientrando da un Modena play decisi che era arrivato il momento di provare a far conoscere a quante più persone possibile questa mia passione, che personalmente porto avanti dal 1994. Contattai per primo Zimmoh (Roberto Costantini), co-fondatore e vera colonna portante del progetto fino a qualche anno fa. Ricevuto il suo benestare, coinvolsi poi Franco Frosio, altro pilastro portante e Andrea Masciangelo, che ci lasciò poco dopo per partire alla volta di Monza. All’inizio non fu affatto facile. La cultura ludica, qui dalle nostre parti, non è forte come in nord Italia e inizialmente non avevamo ne una sede ne uno scheletro associativo definito: eravamo semplicemente un gruppo di amici che si divertiva e provava a far divertire più gente possibile. L’unica realtà che ha creduto veramente in noi e che ancora oggi sento di dover ringraziare è il pub Itineris, qui a Civita. Grazie a Claudio e Giulio siamo riusciti ad organizzare le prime serate, inglobando sempre più appassionati, fino ad arrivare a quello che siamo ora.

Una delle numerose serate organizzate al pub Itineris di Civita Castellana
Come siete riusciti ad affiliarvi alla Tana dei Goblin Nazionale, avete fatto la classica faccia tosta?

Qui il discorso è leggermente diverso. Ai tempi in cui io iniziavo a giocare, la Tana dei goblin era una di quelle realtà che suscitava invidia. Ma un’invidia “buona”: loro erano tanti, preparati e caciaroni. Un sogno. Un giorno postai nel loro forum un messaggio riguardante la nostra serata in birreria. Non eravamo ancora affiliati, ma decisi di provarci. Beh, ricordo che pochissimo tempo dopo fui contattato da Umberto Todini, Presidente della Tana dei goblin di Grosseto (Corchianese d’origine ma trapiantato in Toscana per lavoro). Ci incontrammo pochi giorni dopo e mi disse della possibilità di entrare a far parte della grande famiglia della Tana dei Goblin. La fortuna poi ci diede una grossa mano. Poco tempo dopo, a Roma, in occasione di una delle ultime edizioni di “Ludica” presi il coraggio a due mani e mi presentai a Jones (che era diventato da pochissimi mesi Presidente nazionale). Da li a pochissime settimane firmai il contratto che ancora oggi ci lega a loro. Il resto è storia

La prima sede presso l’oratorio del Duomo
E dove vi riunivate all’inizio?

Come già risposto, il nostro primo punto di incontro fu il Birrificio Itineris. Eravamo di casa, trattati benissimo. E ricordo che i primi associati li abbiamo fatti proprio li. Man mano che crescevamo però, giocare in un ambiente buio e pieno di musica, come quello di una birreria, risultava sempre più difficile. Così abbiamo iniziato a cercare una stanza che funzionasse da vero e proprio punto di ritrovo, insomma, una sede. Abbiamo chiesto a tutti, al nostro Comune, agli oratori, ai privati. Tutti buchi nell’acqua. Vederci risultava sempre più difficile, spesso organizzavamo a casa mia o di Roberto. Finché l’oratorio del Duomo ci lasciò la stanza per un periodo, forse il più prolifico dei primi anni. Da li, abbiamo cambiato diverse sedi (eh si, confermo…), fino all’attuale, che, incrociamo le dita, sarà la nostra per parecchio tempo.

La sede vicino all’ex Tucano
Beh, avere la sicurezza di un posto “fisico” dove fare gruppo e riunirsi è molto importante. Da quando ci siamo trasferiti qui, in via Mazzini, oltre ad avere la pasticceria Natili a due passi (cosa da non sottovalutare assolutamente) le cose hanno cominciato ad ingranare meglio. Mi sembra di percepire un rinnovato entusiasmo all’interno della Jo.In TdG di Civita Castellana, la recente partecipazione di quasi tutto il direttivo al Play di Modena ( la più importante fiera del settore ludico che si svolge una volta all’anno – ndr) sembra un ottimo segnale…

E lo è, senza dubbio! Come dico sempre, Modena Play non è semplicemente una fiera ma uno stato mentale. Questo perché partecipare stando “dall’altra parte”, come “addetto ai lavori”, ti fa capire veramente a fondo non solo cos’è tana dei goblin, ma anche e soprattutto, quanto questo mondo può darti. Io spero che la spinta ricevuta quest’anno ci possa portare ad essere produttivi per tutto l’anno in corso e per i prossimi: so che sarà così. Come detto, ci sono tantissime potenzialità, e sta solo a noi cercare di concretizzarle.

La bellissima sede nel Centro commerciale Marcantoni.
Una curiosità…ma quanti “Play” hai fatto?

Tra Play (l’attuale nome della Fiera- ndr) e ModCon? Dunque… A naso ti dico: sicuro 11 play e un paio di ModCon.

Abbiamo molti eventi ed idee per i prossimi mesi, sei fiducioso?

Sono fiducioso, altroché. Abbiamo tantissimi eventi in preparazione, altri in cantiere e altri ancora in testa, pronti a prendere vita appena possibile. Se le istituzioni riescono ad aprirsi un pochino di più, ne vedremo delle belle. Abbiamo aperto i nostri orizzonti a tutte le possibilità ludiche, come miniature, giochi di carte collezionabili e giochi di ruolo. Ci siamo cimentati con discreto successo nelle escape room per bambini e… no, questo è un segreto, non posso dirlo, giusto? (giusto, amico mio…). Comunque, il nostro pentolone è pieno. Preparatevi

Cosa ne pensi veramente del movimento ludico nel nostro territorio, a Civita Castellana?

Prossima domanda? (Ride)

A parte gli scherzi. Credo che il muro concettuale che molti si sono creati, si stia pian piano sgretolando. Il gioco in scatola sta diventando sempre più mainstream, non è più “per pochi” o addirittura un “tabù”. Essere nerd, ora come ora, non è più visto come un difetto o qualcosa da nascondere e questo grazie anche a serie Tv e film usciti di recente. Insomma, anche in un paese piuttosto restio come Civita Castellana, la strada per farci conoscere non è più in salita! almeno spero!

Il Direttivo della Tana dei Goblin Civita Castellana al gran completo al Play di Modena 2022
Una cosa che ho sempre voluto chiederti: sei riuscito alla fine a superare la soglia dei 1000 giochi in collezione?

Dunque. A dirla tutta dopo i 1000 ho smesso di contarli. Ti direi che ora ho circa 1050 giochi, ma potrebbero essere qualcuno in meno o addirittura qualcuno in più. Però ora, ti svelo una cosa, tanto rimane tra noi. Ho tante volte pensato di “dare un taglio”, rimanere con 40-50 titoli e rivendere man mano quelli a cui non gioco più. Non ha senso avere una miriade di scatole ed essere consapevole che, per giocarli tutti, non basterebbe un anno… Sorpreso eh?

Sorpreso è dir poco! Ho ancora davanti ai miei occhi il “muro” delle scatole dei giochi che mi accoglieva ogni volta che venivo a casa tua per farmi consigliare (e poi provare) un titolo…era impressionante! Prima di andare ti faccio un ultima domanda a bruciapelo…Ti consideri più “german” o “american”? Per te ha senso, oggi come oggi, dover per forza catalogare un gioco?

Ahahah non te lo dirò mai!!!!! No dai, sono un American, ecco, l’ho detto. Non nego che mi riescono meglio i German (tranne Twilight), ma vuoi mettere l’adrenalina della battaglia e il rollio dei dadi? Dai, non c’è paragone! Sono quasi sollevato sai? Era da un po’ che volevo fare coming out! (ahahhahaahh)

Riguardo la seconda parte della domanda: sai benissimo come la penso! Le due macro aree sono ben definite e per un meticoloso come me ha decisamente senso catalogare un prodotto. L’eterna contrapposizione tra determinismo e alea sarà sempre una costante tra noi giocatori esperti (vi lascio il link dove potete approfondire la questione). Poi non nego che, ultimamente, stanno uscendo tantissimi prodotti cosiddetti “ibridi”, che prendono qualche meccanica dall’una e dall’altra macro area, portando inevitabilmente questa distinzione ad essere più blanda. Magari qualche giocatore più “giovane” potrebbe non sentire questa necessità, ma credimi, tra noi “boomer del gioco in scatola” questa distinzione c’è ed è netta e precisa!

La serata è poi terminata, tra qualche sbadiglio assonnato e le ultime battute.

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Tana dei Goblin: la nuova sede in via Mazzini 11, a Civita Castellana

Per concludere permettetemi di dire una cosa. Il mondo dei giochi da tavolo possiede questo grande potere catalizzatore. Il fatto di sedersi fisicamente intorno ad un tavolo, condividere sensazioni, pensieri, ma anche momenti come questa chiacchierata di fine serata, non ha prezzo. E’ pura magia. Questi ultimi due anni sono stati difficili, per tutti e in ogni senso. Pandemia e distanziamento, come potete immaginare, sono in antitesi con quello che dovrebbe rappresentare ogni associazione: aggregazione e socialità. Abbiamo attraversato questo mare in burrasca non senza difficoltà. Nonostante tutto siamo cresciuti, abbiamo cambiato due sedi, ufficializzato formalmente la registrazione dell’Associazione, definito ruoli e compiti all’interno. Ci sono stati anche momenti di attrito. Ma alla fine e questo lo dico senza un filo di retorica, anche questi hanno contribuito a rafforzare la realtà che oggi rappresentiamo. Il rinnovo generazionale che stiamo vivendo, con ragazzi (e anche ragazze) giovani, inoltre, ci sta dando nuova forza. Anche solo per l’entusiasmo che inevitabilmente portano le nuove leve.

Che dire di più. Vi aspettiamo. Per divertirci insieme e per darvi la possibilità di scoprire, semmai non lo conosceste, un mondo fantastico…quello del moderno gioco da tavolo!



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Adriano "Soki72" Lorenzin
Videogiocatore da sempre, cresciuto tra Atari, Commodore 16 e PSOne, la mia “sfortuna” è stata quella di incontrare gli amici della Tana dei Goblin che hanno risvegliato in me l’amore mai sopito per il boardgame. Da allora intavolo che è un piacere e tutte le settimane metto a repentaglio il mio equilibrio familiare riempiendo casa di famelici nerd scrocca dolci. Dopo l’esperienza editoriale vissuta qualche anno fa con la rivista Game Republic, PlayMoondo rappresenta la nuova sfida.