Centrali elettriche, rifiuti, uranio e città da illuminare…un’ambientazione strana direte voi per un gioco! Questo mese Play Mondo è andato a rispolverare un classico sempre “verde”, (in tutti i sensi). Preparatevi ad un articolo bomba….anzi ad “alta tensione”!
La recente partecipazione al Narni Comics & Games con gli amici e colleghi della Tana dei Goblin di Civita Castellana mi ha lasciato, oltre ad una esperienza incredibile di condivisione ludica con persone di ogni età, la piacevole sensazione di aver scoperto un titolo al quale avevo dato sempre poca fiducia.
“Non hai mai giocato ad Alta tensione? Prendi la scatola, lo devi provare assolutamente!”. Cosi il buon Dave mi ha convinto a sedermi al tavolo e dopo circa un paio di orette mi sono ritrovato a pensare: “Ecco il prossimo titolo da rispolverare su Play Mondo!”
Il brutto anatroccolo
Il gioco è stato ideato nel lontano 2001 da Friedemann Friese e pubblicato per la prima volta in Germania dalla 2F Spiele ( con l’improponibile nome Funkenschlag ). L’edizione americana Power Grid è poi diventata la nostrana Alta Tensione grazie alla Giochi Uniti.
Vi dico subito una cosa, per chi ancora non lo avesse provato: non fate il mio stesso errore. Non fatevi ingannare dall’artwork e dai colori. Nonostante una grafica effettivamente poco accattivante, una palette cromatica che va dal grigio al verde “Hulk” e un’ambientazione triste con spruzzate di pessimismo di leopardiana memoria il titolo nasconde (bene) un’anima ludica da vero German.
Il nostro scopo sarà quello di creare una rete elettrica, alimentata da Centrali di vario tipo, che ci permetta di raggiungere quante più città possibili. Nel momento in cui si collegano un numero prefissato di città la partita finisce. Il vincitore sarà colui che avrà saputo alimentare il maggior numero di città collegate tra loro.
Il bello di Alta Tensione è la lineare eleganza del suo “motore”. Le 5 fasi di cui si compone ogni turno si concatenano con estrema semplicità dando vita ad un flusso di gioco snello e coinvolgente durante il quale, a dispetto del tema trattato, non ci si annoia mai.
Un bel motore a cinque fasi
Per prima cosa si determina l’ordine di turno (Fase 1): la precedenza va data a chi ha connesso il maggior numero di Città. In caso di parità prevale chi ha la Centrale col valore più alto (all’inizio l’ordine viene scelto casualmente).
La meccanica principale del gioco è l’asta di tipo sequenziale (Fase 2). Il primo giocatore sceglie una Centrale da acquistare da un pool di 4 tessere e fa la sua offerta. (In realtà le tessere Centrale sono 8, ma solo le prime 4 sono acquistabili, le altre rappresentano il mercato futuro).
Quest’ultime sono ordinate per valore che ne rappresenta al contempo il prezzo minimo da “battere”. Al giro tutti possono rilanciare o passare. Chi si aggiudica la Centrale è escluso dalle aste successive (si può acquistare una sola Centrale per turno). Dopo il primo turno in cui obbligatoriamente tutti devono acquistare una centrale, successivamente si può anche by-passare la fase d’asta.
Nella terza fase i giocatori acquistano le risorse (carbone, petrolio, rifiuti e uranio) con le quali alimentare le proprie Centrali. Il Mercato delle Risorse presenta costi mano a mano crescenti cosi da rendere l’approvvigionamento sempre più oneroso. E qui il gioco si auto-bilancia perfettamente invertendo l’ordine di turno: comprerà prima chi ha costruito di meno.
Fulcro del gioco è però la quarta fase, quella in cui andremo a creare la nostra rete elettrica. Anche in questo caso l’ordine di turno sarà invertito e partirà l’ultimo giocatore. Ognuno sceglierà la propria città di partenza posizionandovi la propria pedina e pagando il relativo costo.
In questa fase il gioco si trasforma in pura matematica: limitatamente alle nostre disponibilità infatti (si comincia con miseri 50 elektro) dovremo espandere la nostra rete. Al costo della tratta si dovrà aggiungere quello della postazione nella città. Nella prima fase questo sarà di 10 elektro, nella seconda di 15 (si sblocca quando un giocatore collega almeno 7 città) e nella terza fase di 20 (si sblocca quando viene pescata la carta “Fase 3” dal mazzo delle Centrali).
Inizialmente quindi sarà facile restare bloccati o tagliati fuori dalle zone migliori, bisognerà agire velocemente per accaparrarsi le città più strategiche con costi di collegamento più bassi. Poi però con il prosieguo del gioco le possibilità di collegamento aumenteranno permettendo di ribaltare situazioni negative.
Un piccolo appunto che posso fare al gioco è che alcune mappe (quella della Germania per esempio) non hanno un buon bilanciamento, con alcune regioni molto più facili da collegare. Il giocatore esperto saprà dove posizionarsi traendone un indubbio vantaggio. La scatola base contiene anche la mappa degli Stati Uniti, ed altre sono uscite tramite espansione, non avendole mai provate non posso dirvi se presentano la stessa caratteristica.
L’ultima fase del turno è quella chiamata Burocrazia nella quale si otterranno i profitti conteggiando le città collegate e alimentate tramite Centrali (ognuna potrà alimentare da 1 a 7 città). Una comoda tabella ci dirà quanti Elektro incasseremo.
La partita continua così fin quando un giocatore connette 17 città alla propria rete. Chi ne riesce ad alimentare di più vince.
Conclusioni
Alta Tensione è un gioco che non dovrebbe mancare in nessuna collezione che si rispetti. Come ogni capolavoro trascende dalla “forma” per regalarci un gameplay solido, fatto di meccaniche semplici ma ben amalgamate.
E’ vero, non regala niente all’occhio, ma credetemi, quando sarete al tavolo tutto si dimostrerà funzionale allo scopo e il divertimento sarà assicurato. Il gioco si spiega in pochi minuti e fin da subito si è nel vivo dell’azione. L’interazione nella fase d’asta e poi in quella di costruzione permette di ostacolare gli avversari aggiungendo quel pizzico di sana cattiveria che tanto ci piace.
Nel 2015 inoltre è stata pubblicata dalla Giochi Uniti la versione Deluxe, completamente rinnovata sotto l’aspetto grafico, sicuramente più accattivante e colorata dell’originale. I componenti in legno adesso hanno forme diverse e la risorsa rifiuti è stata sostituita dal gas naturale. Le mappa dell’Europa ha inoltre preso il posto di quella della Germania.
Insomma, una bella scoperta che invito tutti a rispolverare quanto prima.
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