Escape the dark Castle è un semplice gioco di avventura in stile fantasy con una particolare attenzione all’atmosfera, alla narrazione e al divertimento”

Recita così l’introduzione di questo particolare titolo da poco italianizzato dalla Ghenos Games. Uscito in lingua inglese lo scorso anno, Escape the dark Castle ha fin da subito catturato la mia attenzione e finalmente ho potuto cimentarmi in questa avventura dal sapore retrò.

Non si tratterà però di una classica recensione, perdonatemi, perché quello che mi sono ritrovato tra le mani non è un semplice gioco da tavolo, anzi, mi riesce difficile catalogarlo come tale e quindi questa volta la mia analisi sarà un po’ meno tecnica e più volta a cercare di farvi capire l’essenza dell’esperienza che vi appresterete a vivere.

Orsù dunque, avventurieri, seguitemi e “sfogliamo” insieme questo titolo…

Benvenuto prigioniero…

Un lugubre castello con alti torrioni, arroccato su quella che sembra una collina si staglia su di uno sfondo nero, con alle spalle una grossa luna bianca a far da contraltare. L’impatto con la scatola di Escape the dark Castle non può lasciare indifferenti. Aprendo la confezione ci rendiamo conto che i due colori, bianco e nero, “dipingono” l’intera componentistica restituendo un flavour old style che cattura e intriga.

Escape the dark castle: scatola
Escape the dark Castle edizione italiana

All’interno, perfettamente alloggiate nel comodo inserto in plastica (rigorosamente nera) trovano posto le 57 carte over size (150×105 mm) suddivise in 45 Carte Capitolo, 6 Carte Personaggio, 1 Carta di Partenza e 5 Carte Boss. Completano la dotazione 35 Carte Oggetto (70×50 mm), 15 dadi grandi suddivisi in 9 dadi Capitolo neri e 6 dadi Personaggio bianchi ed infine un blocchetto segnapunti con 4 matite nere. Tutto qua direte voi? Si, ma a volte l’abito non fa il monaco…

Escape the dark Castle componenti
Escape the dark Castle componenti

“Ma che bel Castello…”

Il setup consiste nel creare il Castello dal quale noi dovremo riuscire a fuggire scegliendo casualmente 15 carte Capitolo e impilandole a formare una sorta di libro. La carta iniziale, sempre uguale, funge da copertina e ha lo scopo di raccontare l’antefatto e di introdurre i giocatori nell’avventura. Sotto al mazzo così formato porremo infine una delle 5 carte Boss sempre scelta casualmente.

Escape the dark Castle Mazzo Castello
Escape the dark Castle composizione del mazzo Castello

Al centro del tavolo, vicino al “Castello” verranno poi poste le Carte Oggetto e i nove dadi Capitolo.

Escape the dark Castle setup
Escape the dark Castle setup

Ogni giocatore sceglierà infine un personaggio prendendo la Carta e il Dado bianco corrispondenti oltre al segnapunti con matita per tenere conto dei Punti Vita e una comoda carta double face. Questa da un lato riepiloga le 4 regole principali del gioco (non vi spaventate…) mentre dall’altro mostra una comoda legenda dei simboli utilizzati. Siamo pronti per cominciare…

Escape the dark Castle setup
Escape the dark Castle setup personaggio

Un “semplice” gioco d’atmosfera

Escape the dark Castle è un gioco in cui, parlare di gameplay e di meccaniche potrebbe sembrare un po’ fuori luogo. Provo a spiegare.

Come nella migliore tradizione dei GdR, la prima cosa da fare è cercare di creare un party bilanciato. I personaggi infatti possiedono differenti valori di Possanza, Astuzia e Sapienza, corrispondenti a quante volte i relativi simboli compaiono sul proprio dado. Come le incisioni fatte dai poveri carcerati sui muri delle fredde celle di pietra, la carta Personaggio riporta intelligentemente la ripartizione dei simboli sul dado dando una immediata idea della probabilità di uscita di uno di essi. Il gioco scala abbastanza bene sia in 2 che in 4 giocatori (nella modalità “solitario” in realtà sono sempre due i personaggi utilizzati) e i Punti vita si riducono al crescere dei partecipanti (da 18 a 12).

Le caratteristiche non sono molte e questo si riflette sul numero di personaggi (solo 6) evidenziando la precisa scelta degli autori volta a semplificare l’approccio al gioco per renderlo fruibile soprattutto ai più giovani e ai neofiti.

Escape the dark Castle Personaggi
Escape the dark Castle personaggi

Durante il gioco non esiste un vero e proprio ordine di turno. Il gruppo di volta in volta decide chi deve girare e leggere la successiva carta Capitolo. La scelta va ponderata perché non tutte le carte Capitolo si rivolgono al gruppo, alcune infatti rappresentano delle sfide che dovrà affrontare e risolvere solo colui che ha letto la carta. Considerando che per far concludere il gioco in un fallimento è sufficiente che muoia uno solo dei personaggi si capisce come la scelta sia molto importante.

Le prove si risolvono tirando i dadi e utilizzando gli oggetti. Ogni personaggio ne può portare con se al massimo due, comprese le armi, tra le quali distinguiamo quelle a una o due mani. Quest’ultime generalmente permettono il re-rolling del dado, mentre gli oggetti sono in gran parte pozioni e cibo che ripristinano la salute.

Escape the dark Castle dadi
Escape the dark Castle dadi Capitolo e dadi Personaggio

Anche il combattimento è estremamente semplificato. Ogni nemico possiede una forza pari ad un numero variabile di dadi Capitolo neri. Alcuni simboli sono specificati dalla stessa carta mostro, altri, generalmente pari al numero dei giocatori, saremo noi a deciderli con un tiro di dado. A questo punto ogni personaggio tirerà il proprio dado bianco. L’obbiettivo sarà quello eliminare tutti i dadi del nemico uguagliandone i simboli. Se rimarrà almeno un dado nero il nemico reagirà colpendoci e arrecandoci un danno pari al valore indicato sulla stessa carta a meno che non avremo ottenuto il simbolo scudo col nostro lancio precedente, a quel punto non subiremo danni. I turni proseguono uguali finché tutti i dadi neri verranno tolti. Il nemico cosi sconfitto non potrà più reagire e il gruppo guadagnerà il drop di una carta oggetto.

Durante ogni turno di combattimento un singolo giocatore può decidere di “riposare” non tirando il proprio dado per recuperare 1 Punto Vita. In realtà l’opzione verrà utilizzata di rado vista le necessità di far durare il combattimento il meno possibile.

Tra un Capitolo e l’altro ci sarà inoltre una fase durante la quale il gruppo potrà decidere a chi attribuire l’oggetto (o gli oggetti) conquistati ed eventualmente scambiare o usare quelli in proprio possesso. Una sorta di riorganizzazione dell’inventario prima di affrontare la prova successiva.

Il gioco finisce quando riusciremo a superare insieme le 15 carte Capitolo e sconfiggere il Boss finale. Solo a quel punto saremo liberi e potremo scappare dal Castello maledetto…

Considerazioni finali

Escape the dark Castle racchiude nel suo DNA i geni del GdR classico e dei vecchi libro game degli anni ’80 e ’90, riproponendoli in formato boardgame. Naturalmente il tutto in piccole dosi rivelandosi al fine un titolo semplice, adatto ai neofiti e alle famiglie, veloce da setuppare e spiegare.

E’ un titolo in cui l’aspetto narrativo e la capacità di creare l’atmosfera giusta tra i giocatori rappresenta l’80% dello stesso gameplay. Nel regolamento infatti si raccomanda di leggere con enfasi la parte in corsivo, di non saltarla poiché si andrebbe a perdere l’essenza del gioco stesso. La presenza di un “master” capace di coinvolgere gli altri giocatori, soprattutto se si tratta di bambini, potrebbe fare la differenza. Il gioco infatti può tranquillamente coinvolgere i più piccoli iniziandoli magari a quella che sarà poi una vera e propria passione.

Limitarsi a girare le carte e tirare i dadi equivale ad evidenziare la quasi totale assenza di una struttura ludica, o meglio di meccaniche vere e proprie. Chi spera di trovare elementi in grado di offrire spunti strategici può tranquillamente cercare altrove: non c’è la profondità dei GdR e non c’è molto da gestire in termini di customizzazione del personaggio.

Sconsigliato anche a chi non ama particolarmente la componente aleatoria. Nonostante l’estrema semplicità infatti non sarà per nulla facile vincere in quanto saremo completamente in balia del caso e proprio sul più bello il nostro dado personaggio ci tradirà condannandoci a prematura fine.

E’ vero, la durata limitata permette di intavolare più partite consecutivamente: in pochi minuti avremo ricreato un nuovo Castello e saremo pronti ad affrontare nuove prove e nuovi combattimenti, ma l’esiguo numero di carte Capitolo (solo 45) ben presto evidenzierà una ripetitività di fondo in grado di minare pesantemente la longevità del gioco.

carta boss
Escape the dark Castle: la fatidica carta Boss

Non a caso esistono già 3 espansioni in lingua inglese che introducono nuove quest e nuovi boss. Speriamo vengano localizzate anche per il mercato italiano.

Escape the dark Castle particolare
Escape the dark Castle particolare

Nota di merito infine per l’artwork. Lo stile “sporco”, vecchia scuola, con disegni “grezzi” e volutamente non belli ha il suo dannato fascino e l’effetto nostalgia piacerà sicuramente ai “meno giovani” come me….

Escape the dark Castle particolare
Escape the dark Castle particolare

Insomma, Escape the dark castle si rivolge ad un pubblico ben definito. Rappresenta un bellissimo introduttivo per ragazzi e neofiti al mondo dei GdR a patto però che venga valorizzato da qualcuno in grado di presentarlo nel modo giusto, che ne sappia “pizzicare” le corde in modo sapiente. In questo caso ci troveremo di fronte ad un titolo capace di far sedere al tavolo generazioni diverse e distanti accontentando padri e figli. Altrimenti il rischio è quello di ritrovarsi tra le mani un gioco che…di gioco ha ben poco.



Siamo una giovane realtà editoriale e non riceviamo finanziamenti pubblici. Il nostro lavoro è sostenuto solo dal contributo dell’editore (CuDriEc S.r.l.) e dagli introiti pubblicitari. I lettori sono la nostra vera ricchezza. Ogni giorno cerchiamo di fornire approfondimenti accurati, unici e veri.
Sostieni Moondo, sostieni l’informazione indipendente!
Desidero inviare a Moondo una mia libera donazione (clicca e dona)

GRATIS!!! SCARICA LA APP DI MOONDO, SCEGLI GLI ARGOMENTI E PERSONALIZZI IL TUO GIORNALE



La tua opinione per noi è molto importante.
Commento su WhatsApp Ora anche su Google News, clicca qui e seguici



Potrebbe interessarti anche:
Adriano "Soki72" Lorenzin
Videogiocatore da sempre, cresciuto tra Atari, Commodore 16 e PSOne, la mia “sfortuna” è stata quella di incontrare gli amici della Tana dei Goblin che hanno risvegliato in me l’amore mai sopito per il boardgame. Da allora intavolo che è un piacere e tutte le settimane metto a repentaglio il mio equilibrio familiare riempiendo casa di famelici nerd scrocca dolci. Dopo l’esperienza editoriale vissuta qualche anno fa con la rivista Game Republic, PlayMoondo rappresenta la nuova sfida.