Cosa succederebbe se si potesse costruire un automa perfettamente uguale, nelle sembianze e nei movimenti ad un essere umano e renderlo poi capace di interagire con il mondo circostante grazie ad un sistema di controllo basato sul voto on-line di un gruppo di persone?
Qualche anno fa, in fumetteria, la mia attenzione venne attratta dal primo albo di una serie intitolata IKIGAMI, ANNUNCI DI MORTE. Oltre al titolo, strano e curioso mi colpì molto la copertina: tutta bianca con l’immagine di un uomo in black che mostra un tesserino (cosi mi sembrava almeno).
Si parlava di argomenti importanti, come la vita e la morte così decisi di dargli una possibilità. Ad oggi IKIGAMI è una delle serie che amo di più e ne consiglio la lettura a tutti, anche perché capace di far riflettere sul serio su alcune tematiche delicate come il valore che ognuno di noi da, o può dare, alla propria esistenza in circostanze particolari.
L’automa del “popolo”
Reputo Motoro Mase uno dei più bravi autori e disegnatori di fumetti manga. Per questo vi voglio parlare del suo ultimo lavoro, DEMOKRATIA, edito in Italia dalla Planet Manga, pubblicato il 26 ottobre 2016 e concluso dopo 5 volumi il 29 giugno 2017.
L’autore, come al solito, affronta un tema delicato, quello della presenza ormai sempre più importante di automi, di robot senzienti all’interno della nostra società, ma lo fa a modo suo. Non ci troveremo, infatti, di fronte al classico stereotipo sci-fi dell’I.A super avanzata che prende consapevolezza della propria esistenza e cerca poi di distruggere il genere umano. No.
Mai, cosi si chiama l’automa protagonista della storia, viene controllato da una sorta di “coscienza collettiva”: attraverso un astuto espediente (non farò spoiler!) l’autore fa in modo che a guidare il robot sia un gruppo di persone scelte a caso che formano una comunità on-line. Il fumetto non tralascia nulla e nelle primissime tavole spiega dettagliatamente il funzionamento del sistema al fine di rendere il tutto più credibile possibile: si assiste così alla nascita del grandioso progetto di democrazia diretta chiamato “Demokratia”.
Dio, Superuomo o…
Ad una prima analisi il tema principale dell’opera sembra essere quello della ricerca del “superuomo”, dell’essere umano perfetto, assoluto, capace di rappresentare la summa dell’esperienza umana, una sorta di “Dio” terreno che fa giustizia e non sbaglia mai. Ma come spesso accade, quando si parla di opere di Mase, ci si accorge presto che i veri protagonisti della storia sono le persone che fanno muovere l’automa Mai: la gente comune.
L’autore si concentra su poche figure, raccontandoci attraverso piccoli flashback le loro storie, i loro problemi e i loro conflitti all’interno della famiglia o sul posto di lavoro. Si toccano così temi come l’integrazione sociale e il razzismo (attualissimi purtroppo oggi) e in generale andando avanti nella lettura viene posto l’accento sulle difficoltà che hanno le persone meno sicure e forti a farsi accettare per quello che sono nella società attuale.
La storia si dipana quindi su due piani paralleli. Da una parte assistiamo alle vicissitudini di Mai, dall’altra ne vediamo il “dietro le quinte” con le storie private di coloro che guidano l’automa. Si viene a creare cosi una sorta di “fil rouge” tra chi legge e questi protagonisti “normali” nei quali potersi riconoscere.
Demo (nio) Kratia?
L’autore solleva inoltre un’altro aspetto distorto del sistema: il lato oscuro della democrazia diretta. Possono le imperfezioni di alcuni di noi influenzare il pensiero generale creando caos e distruzione? Non è cosi semplice come può sembrare e ben presto tutti i protagonisti se ne accorgeranno.
Il racconto si sviluppa attraverso brevi archi narrativi: una serie di mini storie nelle quali l’automa si ritroverà ad interagire con persone comuni incontrate per caso in strada.
Le vicende narrate avranno anche dei risvolti drammatici. Si arriverà così ad al climax finale che cambierà un po’ le carte in tavola facendo virare la narrazione, fino a quel momento piuttosto cadenzata e “verbosa” verso un finale action a sorpresa…
Il tratto inconfondibile dell’autore inoltre non delude neanche questa volta. Mase dipinge come sempre personaggi espressivi enfatizzando le scene clou con primi piani dettagliati e dinamici. Non mancano situazioni cruente e a sfondo sessuale senza però scadere mai nello splatter gratuito e nell’hentai.
Insomma, una piccola gemma che consiglio vivamente a tutti di leggere.
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