Bloodborne è un videogioco souls-like, sviluppato dalla FromSoftware in esclusiva per PS4. E’ diretto da Hidetaka Miyazaki, padre di capolavori come Demon’s Souls e Dark Souls. Venne annunciato all’E3 del 2014 e lanciato a fine Marzo del 2015. Nel gioco si impersona un “cacciatore” che deve liberare la città, Yharnam, da una piaga che coinvolge tutta la città. Infatti durante questa notte tutti gli abitanti si trasformano in belve e i cacciatori girano per le vie della città ad uccidere gli abitanti per cui ormai non c’è più niente da fare.
Intrappolati nell’incubo
Non è sicuramente facile, dopo aver giocato questo titolo, mettersi sul divano e leggere un fumetto ad esso ispirato. Non giriamoci intorno: Bloodborne è un capolavoro e le aspettative sono parecchio alte così come il rischio di un flop.
Devo dire che però questa sensazione mi è subito passata appena letta qualche pagina. La sceneggiatura è affidata a A. Kot e ai disegni abbiamo Piotr Kowalski. Brad Simpson si occupa dei colori. La prima cosa che ci salta agli occhi è il fatto che vedremo parlare il nostro cacciatore (cosa che nel gioco non si verifica), quindi per i videogiocatori sarà una novità.
Altra cosa che lo renderà invece simile al gioco per consolle, sarà il fatto che il cacciatore si troverà in quel continuo ciclo di vita e morte. Una volta morto il cacciatore si risveglierà nel sogno del cacciatore, regno di Gherman e dell’Automa, per poi ritrovarsi di nuovo a Yharnam e rivivere i momenti che lo hanno visto morire come in un loop temporale. Ed è proprio alla sua morte, risvegliatosi nel sogno, che Gherman, il primo cacciatore, gli comunicherà la sua missione: trovare il sanguesmunto per trascendere la caccia.
E’ quello che il cacciatore farà: trovare il sanguesmunto e cercare di difenderlo e portarlo in salvo da Yharnam così da fermare la piaga sulla città. In fuga e braccati dalla belva che non gli da tregua il fumetto ci racconta il loro viaggio, facendoci venire alla mente, o con luoghi o con personaggi e mostri, continuamente il videogame. Buono il ritmo della narrazione, aiutato molto dai bellissimi disegni, perfetti per rappresentarci le ambientazioni gotiche e cupe proprie di Bloodborne . Molte le Splash Page per la cui realizzazione Kowalski si è ispirato ai dipinti di Caspar David Friedrich.
Conclusioni
Bloodborne Il sonno della morte è, a mio parere, un fumetto che non deve mancare nella biblioteca di un fan della saga, cosa che lo aiuterà a capire meglio alcuni passi della frammentaria storia. Molte volte alcuni dei discorsi dei protagonisti, così come nel videogioco, risultano molto vaghi e forse poco chiari. Questo non deve scoraggiare chi non conosce Bloodborne: in nostro aiuto arriverà il secondo volume che è uscito in questi giorni, aiutandoci a capire di più e a sviluppare le cose lasciate in sospeso in questo primo volume.