Quello che normalmente si conosce del gioco da tavolo non è altro che la classica “punta dell’iceberg”. La verità è che ci troviamo di fronte a un vero e proprio mondo che si svela in tutto il suo splendore solo “passeggiando” lungo stradine poco trafficate e  “bussando” a determinate porte …….

Iniziamo questo mese una piccola rubrica. Il suo obbiettivo sarà quello di fornire una panoramica degli aspetti salienti e delle caratteristiche principali dei giochi da tavolo. Non aspettatevi quindi un’analisi approfondita e meramente tecnica, piuttosto cercheremo di somministrarvi di volta in volta “pillole di informazioni” e solleticare così la vostra curiosità.

Chi si avvicina per la prima volta ai giochi da tavolo infatti si trova di fronte a migliaia di titoli e scegliere non è facile. Conoscere meccaniche e tipologie può aiutare ad investire sia soldi che tempo solo in quei giochi che possono realmente divertirci e farci appassionare.

Il Diavolo e  l’acqua Santa

Questo mese cominciamo dallo Yin e Yang del boardgame. La natura del gioco da tavolo oscilla infatti tra due estremi ben definiti: determinismo e casualità. Esistono cioè due macro categorie di giochi che gli appassionati amano definire German e American a seconda che l’astina penda più dall’una o dall’altra parte.

Dalla “Germania” con (poco) furore e molto “rigore”

I giochi da tavolo cosiddetti alla “tedesca” possiedono la caratteristica della “determinazione”; forniscono cioè un’ informazione completa:  i valori e le abilità di ogni componente sono palesi e a disposizione di tutti i giocatori fin dall’inizio. L’elemento fortuna, la cosiddetta alea, è poco presente o comunque non percepita come elemento determinante ai fini della vittoria o della sconfitta.

Questo significa innanzitutto che l’aspetto puramente strategico prevale su quello tattico: il giocatore dovrà definire fin da subito un modus operandi a lungo termine gestendo e ottimizzando le (poche) risorse a disposizione. Sono giochi di “calcolo”, quasi matematici, di solito punitivi se si sbaglia anche solo il tempismo di una mossa.

Agricola: plancia di gioco personale piena di ani-meeple che rappresenta la propria fattoria da gestire e far crescere

La meccanica solitamente legata al german è il classico piazzamento lavoratori. Attraverso questo si selezionano le azioni posizionando le proprie pedine sulle varie locazioni del tabellone o della propria plancia (Stone age, Caylus, Agricola). In questo tipo di giochi inoltre l’ambientazione e la storia hanno pochissima importanza. Si tratterà infatti, quasi sempre, di “solitari di gruppo” con una bassa interazione diretta tra i giocatori ( al massimo ci si potrà “rubare” azioni o risorse, ma non si “sconfiggerà” l’avversario).

Quando sentite parlare quindi di “lavoratori”, “tessere”, “risorse”, “costruzione di un motore di gioco” e vedete meeple colorati piazzati sul tabellone vi trovate sicuramente di fronte a  un german.

Di dadi e fortuna

Elemento imprescindibile di ogni  American è invece il dado. Nel momento in cui ne vedrete uno vi troverete di fronte ad un gioco che ha nella componente “fortuna” la sua anima più profonda. Si lanceranno dadi per risolvere combattimenti, per proseguire nelle quest (avventure) e in alcuni casi anche per potersi muovere (Runebound).

Runebound

In questi titoli tutto o quasi dipenderà dalla dea bendata e l’interazione tra giocatori sarà sempre molto alta, con la possibilità di farsi reciprocamente danno.

Va da se che, in questo tipo di giochi, sapersi adattare e sfruttare tatticamente quello che il turno ti concede può fare la differenza.

Trattandosi solitamente di giochi di avventura, l’ambientazione e la “lore” avranno un ruolo importante, per permettere ai giocatori di immedesimarsi nei loro eroi. Anche la componentistica sarà molto curata, con miniature (che molti dipingono per personalizzare ancora di più la propria copia del gioco), oggetti di scena, carte telate dai disegni evocativi e miriadi di token (salute, mana, danno). L’art work attinge di solito a piene mani dall’universo fantasy (draghi, nani, guerrieri, maghi ecc) con una forte componente epica.

Classici di questo genere sono Descent, Dragon quest, Le case della Follia e tra gli ultimi usciti  Gloomheaven.

Il “mondo” di mezzo

Marco Polo situazione di gioco
Marco Polo e i suoi “dadi” lavoratori

Nella realtà, i titoli “puri” nelle due categorie sono rari. Nella maggior parte dei casi le meccaniche vengono sovrapposte in una sorta di “contaminazione ludica”. Da una parte si cercherà così di mitigare la casualità e rendere il gioco più controllabile, dall’altra di aggiungere un po’ di “brivido” stando però attenti a non rompere “l’orologio” german.

In giochi “tedeschi” come Marco Polo e  Troyes, per esempio,  invece di piazzare lavoratori rappresentati da meeple, si gestiscono e collocano dadi il cui valore rappresenta la forza del lavoratore. Il tiro dei dadi  iniziale quindi condizionerà, in maniera totalmente casuale, il nostro turno di gioco in quanto tale “forza” (valore) limiterà o favorirà determinate azioni sul tabellone.

Nei titoli American l’alea sarà sempre presente e quasi sempre determinante ai fini della vittoria. Non di rado però verranno introdotte meccaniche in grado di offrire un ventaglio più o meno ampio di scelte tattiche.

In alcuni casi avremo a disposizione strumenti che ci permetteranno di aggiustare i valori dei dadi e piegarli ai nostri desideri ( token da spendere per aumentare o diminuire il valore del dado ). Altre volte gli stessi dadi verranno sostituiti da carte attraverso la meccanica del deck building.

Nel gioco Clank per esempio, dovremo esplorare le profondità di un dungeon, accaparrarci quanti più tesori possibili e fuggire via prima che il drago ci incenerisca. Casuali saranno i  danni inflitti dal Drago (pesca di cubi da un sacchetto) e casuale sarà la disposizione delle reliquie/ricompensa sul tabellone ma l’introduzione della meccanica del deck building ci permetterà di avere un certo tipo di controllo sul gioco.

Gloomheaven: Jaws of the Lion in tutto il suo “splendore”

In questo caso tutti i giocatori partiranno con lo stesso mazzetto di carte azione. Starà poi alla bravura degli stessi rafforzare tale mazzo acquisendo carte più potenti e liberandosi di quelle inutili o dannose . La nostra abilità nel costruirci un mazzo sempre più performante andrà a bilanciare la pesca casuale delle stesse ad ogni turno.

Anche nell’ultimissimo Gloomheaven: Jaws of the Lion i combattimenti si svolgono senza l’ausilio di dadi. Ogni personaggio avrà a disposizione un set unico di carte azione legate al proprio ruolo (guerriero, mago, arciere o guaritore). La bravura dei giocatori sarà quella di gestire tatticamente la propria mano di carte cercando di collaborare e creare delle sinergie tra di loro. Il gioco infatti, essendo un collaborativo puro, cercherà costantemente di metterli in difficoltà.

L’elemento casuale, in questo caso, è dato dalla perdita di una carta ogniqualvolta si esaurisce il mazzo. In pratica quest’ultimo oltre a rappresentare le azioni che potremo compiere sarà anche la nostra “vita massima”. I giocatori avranno però l’opportunità di migliorare il proprio deck salendo di livello e acquisendo così carte più potenti.

Miniature brivido e avventura da una parte, calcolo e strategia dall’altro: vi siete scoperti German o American? Alla prossima e buon gioco a tutti!



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Adriano "Soki72" Lorenzin
Videogiocatore da sempre, cresciuto tra Atari, Commodore 16 e PSOne, la mia “sfortuna” è stata quella di incontrare gli amici della Tana dei Goblin che hanno risvegliato in me l’amore mai sopito per il boardgame. Da allora intavolo che è un piacere e tutte le settimane metto a repentaglio il mio equilibrio familiare riempiendo casa di famelici nerd scrocca dolci. Dopo l’esperienza editoriale vissuta qualche anno fa con la rivista Game Republic, PlayMoondo rappresenta la nuova sfida.